sabato 20 dicembre 2008

Disuso

Una donna rientra a casa e trova il marito a letto con una bella e giovane ragazza.
"Porco schifoso!" gli grida la donna, "Come hai potuto farmi questo, una moglie fedele, la madre dei tuoi figli!
Ti lascio immediatamente, chiederò il divorzio!"
E il marito: "Ehi un momento, lascia che almeno ti spieghi una cosa..."
"Va bene, - dice lei - tanto queste saranno le tue ultime parole che ascolto..."
Lui comincia: "Stavo entrando in macchina per venire a casa quando si è avvicinata questa ragazza e mi ha chiesto un passaggio.
Sembrava smarrita, impaurita e indifesa: mi ha fatto compassione, così l´ho fatta salire in auto.
Ho notato che era molto magra, mal vestita e assai sporca.
Mi ha detto che non mangiava da tre giorni!
Così, preso dalla compassione, l´ho portata a casa e le ho scaldato gli involtini di carne che avevo preparato per te ieri sera, quelli che non hai mangiato per timore di metter su peso.
Beh, li ha divorati in un istante!
Visto che era sporca l´ho invitata a farsi una doccia e mentre era in bagno ho visto che I suoi abiti erano lerci e pieni di buchi: li ho buttati via.
Dal momento che aveva bisogno di vestirsi, le ho dato I tuoi jeans di Armani di qualche anno fa, che tu non metti più perché ti sono diventati stretti.
Le ho dato anche l´intimo che avevo comprato per il tuo compleanno, ma che non indossi perché dici che ho cattivo gusto.
Le ho dato anche quella camicetta sexy che mia sorella ti ha regalato a Natale, ma che non metti per farle un dispetto, e anche quegli stivali che avevi preso in quella costosa boutique ma che non portavi perché in ufficio una ne aveva un paio uguali..."
A questo punto l´uomo tira un lungo respiro e continua:
Mi era così grata per la mia comprensione e aiuto che mentre l´accompagnavo alla porta, mi si è rivolta in lacrime e mi ha chiesto:
"Non c'è qualcos'altro che tua moglie non usa più?"

Lavorare in Team

Lezione n° 1

Un uomo va sotto la doccia subito dopo la moglie e allo stesso istante suonano al campanello di casa. La donna avvolge un asciugamano attorno al corpo, scende le scale correndo e va ad aprire la porta: è Giovanni, il vicino. Prima che lei possa dire qualcosa lui le dice:
- Ti do 800 euro adesso in contanti se fai cadere l'asciugamano!
Riflette e in un attimo l'asciugamano è per terra...
Lui la guarda a fondo e le da la somma pattuita. Lei, un po' sconvolta, ma felice per la piccola fortuna guadagnata in un attimo risale in bagno. Il marito, ancora sotto la doccia le chiede chi fosse alla porta. Lei risponde:
- Era Giovanni...
Il marito:
- Perfetto, ti ha restituito gli 800 euro che gli avevo prestato?

Morale n° 1: se lavorate in team, dividete rapidamente le informazioni dei fascicoli comuni, potreste evitare dei malintesi o della cattiva pubblicità...


Lezione n° 2

Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento. Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate.
All'improvviso poggia la mano sulla coscia destra della monaca. Lei lo guarda e gli dice:
- Padre, si ricorda il salmo 129?
Il prete ritira subito la mano e si perde in mille scuse. Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete:
- Padre, si ricorda il salmo 129?
Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa. Arrivati al convento,la monaca scende senza dire una parola. Il prete, preso dal rimorso dell'insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129.
Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria....

Morale n° 2: Al lavoro, siate sempre ben informati o rischierete di perdere delle ottime occasioni...


Lezione n° 3

Un rappresentante, un impiegato e un direttore del personale escono dall'ufficio a mezzogiorno e vanno verso un ristorante quando su una panca trovano una vecchia lampada ad olio. La strofinano e appare un Genio:
generalmente esaudisco tre desideri, ma poiché siete tre, ne avrete uno ciascuno.
L'impiegato spinge gli altri e grida:
- Tocca a me, a me... voglio stare su una spiaggia incontaminata delle Bahamas, sempre in vacanza, senza nessun pensiero che potrebbe disturbare la mia quiete.
Detto questo svanisce.
Il rappresentante grida:
- A me, a me, tocca a me!!! Voglio gustarmi una pina-colada su una spiaggia di Tahiti con la donna dei miei sogni!
E svanisce.
- Tocca a te... - dice il genio guardando il direttore del personale.
- Voglio vedere quei due al lavoro dopo pranzo...

Morale n° 3: lasciate sempre il capo parlare per primo...

Teoria dei neuroni

Una mandria di bufali si puo' muovere tanto rapidamente quanto e' la velocita' del bufalo piu' lento, e quando la mandria e' cacciata, sono i bufali piu' lenti e ammalati che stanno alla fine del gruppo che muoiono per primi. Questa e' una selezione naturale valida per la mandria considerata un tutt'uno, visto che la velocita' generale e la salute dell'insieme migliorano con la morte regolare dei suoi membri piu' deboli.
Alla stessa maniera il cervello umano puo' operare tanto velocemente quanto i neuroni piu' lenti. Il consumo di alcool, come tutti sappiamo, distrugge i neuroni, ma naturalmente attacca in primo luogo i neuroni piu' deboli e lenti.

In questo senso il consumo regolare di cuba libre elimina i neuroni piu' deboli, rendendo costantemente il cervello una macchina piu' rapida ed efficiente. Il risultato di questo profondo studio neurologico convalida la relazione causale fra le uscite festaiole del fine settimana e il rendimento dei consulenti, matematici, ingegneri, economisti, avvocati, progettisti, etc.

Allo stesso modo si spiega il perche' dopo pochi anni aver finito l'universita' e contratto matrimonio, la maggior parte dei professionisti non possono piu' mantenere i livelli di rendimento dei neolaureati. Solo quei pochi che persistono nello stretto regime di consumo vorace di alcool possono mantenere i livelli intellettuali che avevano durante i loro anni di studente universitario.

Mentre il nostro Paese stà perdendo il suo potenziale intellettuale, noi non possiamo rimanere in casa senza fare nulla.

Andiamo al bar!!

Beviamo litri e litri!! La tua azienda e il tuo paese necessitano che tu sia al massimo e tu non puoi negarti alla carriera che ti stà davanti.

Non tenerti questa informazione solo per te ma dividila con tutte le persone che stimi. In questo modo collaborerai per costruire un paese migliore.

Giuseppe in Paradiso

C'è sciopero in Paradiso e Gesù sostituisce S.Pietro all'ingresso.
Ad un tratto Gesù vede avvicinarsi un arzillo vecchietto: "Benvenuto buon uomo, qual è il tuo nome?"
"Mi chiamo Giuseppe, ma ho vari soprannomi".
"E che lavoro facevi Giuseppe?"
"Il falegname"
"E dimmi: hai avuto prole ?"
"Ho avuto un figlio, ma per miracolo, non so neanch'io come è potuto accadere".
"Ah si' ?!" (diventando pensieroso) "E... cosa faceva questo figlio ?"
"Eeeeh! Mi dava un sacco di grattacapi. Era sempre via insieme a persone sconosciute.
Ma io lo sapevo che un giorno o l'altro lo avrebbero tradito!"
Gesù sussulta un attimo, poi gli fa ancora una domanda:
"E... senti, com'era il suo rapporto con... la gente ?"
"Mah, qualcuno gli voleva bene, altri no. Ha avuto problemi con le forze dell'ordine... Eppoi, tutta quella gente che lo voleva mettere sempre in croce !"
Gesù, con gli occhi pieni di lacrime alza le braccia al cielo e grida: "Papà !!!"
E il vecchietto: "Pinocchio !!!"

Persone intelligenti

Il presidente Prodi, in visita ufficiale in Inghilterra, viene invitato per un tè dalla Regina Elisabetta.

Durante l'incontro le chiede qual è la sua strategia di leadership, e lei risponde che consiste nel circondarsi di persone intelligenti.

A questo punto Prodi le chiede come fa a giudicare se sono intelligenti.
"Lo capisco facendogli la domanda giusta.", risponde la Regina. "Mi permetta di dimostrarglielo."

La regina allora telefona a Tony Blair e dice: "Signor Primo Ministro, la prego di rispondere alla seguente domanda: sua madre ha un bambino, e suo padre ha un bambino, e questo bambino non è né suo fratello né sua sorella. Chi è?".

Tony Blair risponde: "Ovviamente sono io!"

"Corretto! Grazie, e a risentirci, sir.", dice la Regina.
Sua Maestà attacca la cornetta e dice: "Ha capito Mr. Prodi?".
"Sicuro. Grazie mille. Farò senz'altro anch'io così!".

Al rientro a Roma decide di mettere alla prova D'Alema:lo fa quindi venire al Quirinale, e gli dice: "Ascolta, Massimo, mi chiedevo se potessi rispondere a una domanda."

"Certamente, signor Presidente, cosa vuole sapere?".

"Ehm,.. tua madre ha un bambino, e tuo padre ha un bambino, e questo bambino non è né tuo fratello né tua sorella. Chi è?".

D'Alema ci pensa un po',poi imbarazzato dice: "Posso pensarci meglio e rispondere poi correttamente?".

Prodi acconsente, e D'Alema se ne va. Appena uscito dal Quirinale, D'Alema organizza subito una riunione con altri colleghi prima di partito e poi di tutto l'Ulivo, i quali si lambiccano il cervello per diverse ore, ma nessuno riesce a trovare la risposta giusta.
Ad un certo punto a D'Alema viene in mente di interpellare il FILOSOFO Cacciari e gli spiega la situazione:
"Adesso ascolta la domanda: tua madre ha un bambino, e tuo padre ha un bambino, e questo bambino non è né tuo fratello né tua sorella.Chi è?".

Cacciari risponde subito: "Ovviamente sono io!"

"Razza di deficienti!!". Estremamente sollevato, D'Alema corre al Quirinale e dice al Presidente:
"Presidente, so la risposta alla sua domanda!So chi è il bambino! E'Cacciari!".


E Prodi risponde, disgustato: "Ma no cretino, è Tony Blair!".

Lettera d'amore

Ti amo, i tuoi occhi mi dicono che non puoi essere ver-
so di me indifferente, ammiro il tuo sguardo, la tua imma-
gine e per questa ragione ho deciso di volerti chia-
ramente parlare, dirti tutto quello che un uomo può pro-
vare, vorrei che tu aprissi le tue fresche co-
lorite labbra per dirmi di si, sollevandomi da tante ango-
sce, vorrei affondare delicatamente nella tua fi-
gura, sperando che il tuo cuore non mi sfug-
ga. Abbi la gentilezza di dirmi se sei già impe-
gnata, se la tua grazia è già stata conqui-
stata, allora mi farei forte, dopo aver sfondato il cu-
mulo di ostacoli e superata la barriera di ge-
lo tuo, mi accontenterei di porre le mie labbra sui tuoi se-
ducenti occhi e sulle tue dolci labbra, restando sere-
ni, mentre le tue mani accarezzano le mie pal-
lide mani, sembrerà di vivere un istante idea-
le, voglio sperare che mi farai gentilmente una se-
ria dichiarazione, in modo che ogni dubbio si sciol-
ga, affinché il piacere piu grande sia appagato.

Ehm, ora rileggi la lettera, una riga sì, una riga no...

mercoledì 17 dicembre 2008

Inchiesta a luci rosse di Panorama. Un giornalista si finge attore porno.

(carmelo.abbate@mondadori.it - Panorama) Sono diventato un attore porno. Ho iniziato dai sexy shop. Mi sono proposto per fare dei provini. Sono stato respinto. Mi sono offerto a case di produzione, registi, attrici. Sono entrato nel giro. Li ho conosciuti nella vita di tutti i giorni. Sono diventato uno di loro. Sono stato a cena fuori con loro. A casa loro. Sono stato con loro nei club privé. Li ho visti fare sesso lontano dalle telecamere. Partecipare a scambi di coppie con sconosciuti. Ho fatto un corso accelerato con una pornostar. Ho partecipato a uno spettacolo hard con una vera regina del palcoscenico mentre la gente ci acclamava. Ho fatto infine il grande salto: il set, le telecamere, la scena. Ho scoperto guadagni, tariffari anatomici, trucchi del mestiere. Per funzionare bene, per fingere bene. Ho imparato cos’è un face-cam, un come-shot, la posizione scrocchia-galletto. A giudicare un’attrice in base al disegno dei peli sul pube. Ho visto mariti e fidanzati manager, guardoni. Attori che sono la caricatura di loro stessi. Altri bravissimi, professionali. Attrici di una bellezza tale che potrebbero avere il mondo ai loro piedi. Ma forse ce l’hanno già. Ho imparato a non giudicare. Anche se ho scoperto un mondo che visto da fuori appare molto più intrigante che dal vivo. Un mondo nel quale le luci rosse lasciano il posto a fari giganti bianchi davanti ai quali c’è un regista che muove i protagonisti come avesse in mano un telecomando.

Il porno oggi è come un pugile suonato. Vaga stordito per il ring cercando di capire da dove arrivano i colpi. Prima l’avvento dell’home video, le cassette, i dvd, che ha sancito lo storico declino dei cinema a luci rosse e di riviste cult come Le ore. Poi internet, i filmati gratuiti su siti come Amaporn o Youporn, la pay tv e i telefonini. L’industria italiana del sesso, prostituzione esclusa, continua a muovere un giro d’affari annuo superiore al miliardo di euro. E gli ultimi dati lo danno in crescita del 10 per cento. I sexy shop cercano strade alternative e si buttano su oggettistica varia e biancheria intima. La produzione italiana di film è in stallo, stordita dalla concorrenza dei paesi dell’Est Europa. Eppure basta lanciare un appello sul web per la ricerca di un volto per interpretare Moana Pozzi in una fiction e piovono 5 mila adesioni a tempo record. Pochi grandi attori e tante caricature. Poche produzioni di qualità e tanta boscaglia. Dentro la quale ormai può metter piede chiunque. Perfino un giornalista.
Tutto il mondo è gonfiabile visto dall’interno di un sexy shop. Il pene, la vagina, la donna infermiera, la donna maestra, la donna molto vecchia. «Addirittura una mucca è gonfiabile» ammicca il proprietario della boutique di una via centrale di Milano. Lui la sa lunga. Gli dico che mi piacerebbe fare l’attore. Lui non è sorpreso, ne ha già avviati parecchi. Ascolto i suoi consigli. L’unico modo è quello di provarci con chi fa i film amatoriali. I grossi non ti rispondono. Bisogna fare la gavetta, anche nel porno. Mi raccomanda la produzione Cento per cento che fa i film con le mascherine. E il regista Marzio Tangeri «quello che ha lanciato Michelle Ferrari». Mi riempie di numeri di telefono.
La prima telefonata è per Showtime. Risponde una donna, parla con accento inglese. «Noi siamo la distribuzione, la produzione non è in Italia». Dove? «Non lo sappiamo. Mandi una mail, ma sarà molto difficile avere una risposta». Infatti non arriverà mai. Né da Showtime né dalle altre grandi del settore come Pink’o, Atv. Picche pure con Riccardo Schicchi. Chiamo la signora Luce Caponegro, la regina redenta che una volta si faceva chiamare Selen ma adesso per carità non vuole neanche sentire la parola porno. Vuole invece sapere il nome di chi mi ha dato il suo numero. Marzio Tangeri dopo i fasti di Michelle dice che il settore non attraversa un buon periodo, troppo schiacciato da internet e webcam. Si farà sentire lui. Sembra andare meglio con quelli di Cento per cento. «Ok. Ma devi essere pronto a venire a Firenze. Magari anche una volta a settimana». E il provino? «Il provino è già film. Ti metti la mascherina e giri». E i soldi? «Non devi pagare, non ti preoccupare». Ah…! «E allo stesso modo non ti viene rimborsato nulla».
Per diventare attore porno ci vuole uno che ti inserisca nell’ambiente. È così che via via sono entrato a contatto con le persone giuste. Fino a realizzare il sogno di stare seduto a cena allo stesso tavolo con un mito dell’hard. Uno che da Cicciolina a Moana, a Selen, fino ad arrivare alle pornostar di oggi, ha recitato con tutte: Roberto Bob Malone. L’uomo, per capirci, che addirittura una volta che stava a Cannes per il Festival, parole sue, «al ristorante in un tavolo vicino al mio c’era nientemeno che Robert Bob De Niro che a un certo punto si alza e viene al mio tavolo, proprio lui! Bob De Niro!, per salutarmi e per dirmi fac Bob fac tu sei il migliore de best attore facching porno del mondo». Chi mi accompagna mi presenta come uno che ha già iniziato a girare qualcosa. Dico che non è stato facile e che la prima volta per l’emozione non è andata bene. Malone sorride. Gli chiedo come faccia a farsi trovare sempre pronto, qual è il segreto. «Nessun segreto, è solo una questione di professionalità. Sai quello che devi fare e fai».
La cena scivola via in un’atmosfera gioviale e leggiadra. La serata si conclude in un club privé. Dove per entrare se sei un uomo solo paghi 300 euro, una coppia molto meno. Noi niente. Con le attrazioni che abbiamo si entra tutti gratis. L’interno sembra una discoteca come le altre, con una pista e delle poltrone intorno. Ci sediamo, ordiniamo da bere. L’atmosfera si fa un po’ familiare. Il dj abbassa la musica e urla al microfono: «Signori e signore questa sera abbiamo l’onore di avere con noi il mitico Boooob Malone!!!». Che roba, che applausi! Malone prende il microfono saluta gli amici della notte e dice che questa sarà una notte molto speciale. Poi si gira verso di noi e chiede ad alta voce una volontaria per una prestazione sessuale. Ma le presentazioni del dj non sono finite, è la volta della «grande Natasha, la regina incontrastata delle gang bang» che si alza e ringrazia improvvisando uno spettacolo con una ragazza di vent’anni che vuole entrare nel mondo dell’hard «qui c’è il mio numero chiamami ti prego» e una biondina «niente cinema per favore voglio metter su famiglia». Finiscono tutte e tre nude al centro della pista.
Ora Natasha e il marito Sergio vogliono un po’ di intimità. Si spostano nella zona calda. Si entra da una porticina attraverso una tenda. Le luci sono soffuse. Gli uomini e le donne diventano sagome, corpi, pulsioni. Ci sono i box con letti dove si fa l’amore a gruppi. Dalle grandi finestre altri guardano, si eccitano, si accarezzano. Natasha e Sergio entrano in un box, si spogliano, si sdraiano. Fanno l’amore. Come marito e moglie. Come la coppia che entra e si accoppia nello stesso letto. Chi sta alla finestra si gusta fino in fondo Natasha che finisce nelle braccia dell’altro, poi della donna, fino all’apoteosi dell’orgia. È quasi l’alba quando lasciamo il locale alla periferia di Torino. All’uscita si vedono cose diverse rispetto a quando sei entrato. Dove sei, il palazzo intorno, il parcheggio o il distributore vicino. Si va a casa di Natasha e Sergio, un’ora di macchina per assistere allo spettacolo di un’aurora stanca di venir giù ogni mattina a smacchiare le tinte opache delle notti estreme.
Uno dei modi migliori per chi vuole iniziare la carriera di attore nel mondo dell’hard è quello di partecipare a una gang bang con la pornostar Natasha Kiss. Lei guadagna dai 1.500 ai 2 mila euro. Gli uomini, nulla. Dalla sua alcova negli ultimi 5-6 anni sono usciti 12-13 attori. Il più famoso è Omar Galanti, quello che lei posiziona alla destra di Rocco Siffredi, e che oggi intasca 1.000 euro a scena. Ma è solo una eccezione. La regola invece è che se funzioni un minimo nel film successivo arrivi a beccare 200 euro. Ma se non hai delle caratteristiche ben precise, tipo un numero di orgasmi pazzesco o misure titaniche, non ti chiamano più. Discorso a parte per le ragazze, che nei film di Natasha guadagnano più o meno 300 euro. Le più brave 500.
Non è facile iniziare a fare l’attore porno. Dall’oggi al domani ti ritrovi a braghe giù con la Jessica Rabbit della situazione che prima ti si struscia addosso per farti vedere le posizioni e poi si gira verso la tua insegnante e fa delicatamente presente che il tuo elettrocardiogramma è piatto: «Nulla, nulla! Ma questo ce l’ha?». Siamo a Torino. In cattedra c’è Natasha Kiss coadiuvata da una conigliona gommosa. Sui banchi siamo in quattro, due ragazzi e due ragazze. Il corso è sperimentale, quindi gratis. In autunno diventerà parte di un progetto più vasto. La prima cosa che ti insegnano a scuola è il trucco. Non tutti sanno che per gli occhi, per esempio, bisogna prediligere colori caldi: oro, marrone, terra, perché emanano calore. E il rossetto deve essere rosso o tonalità sempre «terracee». Vestizione, regola per le donne: «Le calze autoreggenti devono essere una misura in più» spiega la maestra Natasha. Si tira via il vestito. Puf, rimane nuda. Sotto non aveva neanche le mutande. «Perché se no stringono e provocano il salsicciotto arrotolato sulla gamba». Attenzione uomini: vietato il tanga perché «fa abbastanza schifo». Si passa alle simulazioni. Sembra facile. Invece come ti metti c’è sempre una telecamera che deve vedere prima di te. E per tenerti pronto non ti resta che farti i filmini in testa.
Ormai qualche amico nell’ambiente ce l’ho. Uno chiama Michelle Ferrari e le chiede di darmi un occhio. Le dice che ho già fatto qualcosa e che sta pensando di lanciarmi ad alti livelli. Il risultato è un disastro. Il posto è alle porte di Firenze. Ci sono almeno 500 persone. Ragazze in bikini girano tra i divani. Altre si spogliano, fanno lap dance. Michelle Ferrari ha un contratto di esclusiva con la casa di produzione Pink’o che le passa uno stipendio di 2.500 euro al mese per girare tre film l’anno più due «gonzi», ovvero quelle scene di sesso senza trama da usare qua e là. Michelle fa anche molte serate. Il suo cachet va da 500 a 850 euro. Sale sul palcoscenico per ultima. Le ragazze prima di lei guadagnano sui 100 euro. Oltre allo spettacolino privato con il cliente in camerino dove si fanno pagare 50 euro per 10 minuti di strip. Michelle, oltre a essere bella, è dolce, carina. Mi mette a mio agio, beviamo qualcosa. Poi sale sul palco avvolta da una camicia da notte trasparente bianca. Arriva il mio turno. Balliamo, mi spoglia pian piano. Poi sono a terra. Lei è sopra di me. Si muove, si alza, ritorna. Il pubblico mi urla le cose più sconce, cori da stadio. Sono pietrificato. La gente non gradisce. Michelle alla fine mi consola.
Prima di iniziare a girare, un attore deve mettere il passaporto aperto sulla foto in una mano, la carta d’identità nell’altra, portare i due documenti ai lati della faccia e farsi fotografare. Tutto questo, mi dice il regista «per provare che sei maggiorenne, hai firmato un contratto, hai fatto le foto che sei tu, dopo non puoi più rompere». Poi si firma una liberatoria. Fatte le foto, deve consegnare il certificato medico con i risultati degli esami del sangue: hiv, epatite B e C, clamidia, gonorrea, sifilide. Cosa sulla quale tutti hanno dato prova di non transigere: la data del certificato non deve essere vecchia oltre i ventuno giorni precedenti le riprese.

Max, il regista, è seduto al tavolo del soggiorno. Sta scrivendo la sceneggiatura del film. «Lei arriva, tu le zompi addosso, poi lei scappa…». Io e gli altri attori siamo stravaccati sul divano. Angela Gritti, una delle due pornostar, è andata in camera a cambiarsi. Siamo in quattro. Si scommette sul tipo di disegno che la donna avrà sul pube, ricavato attraverso la rasatura dei peli: asticina, triangolo, cuore o rettangolo? La proprietaria di casa è una bionda svampita burrosa. È con il fidanzato. Siamo in pieno centro storico al terzo piano di un appartamento che dà sul corso principale di una città del Centro Italia. Angela si siede con noi. Mi parla di sé, è una maestra di sci, ha iniziato anche lei con Tangeri, fa l’attrice da 3 anni e va fiera di film come L’idraulico e Ricatto passionale. Dice che il sesso le piace e che se ha davanti un attore in difficoltà lo aiuta. Mi sorride. Max, il regista, ci chiama. È tutto pronto. Si gira un po’ di «commedia». Il regista: «Ok, voi state litigando, suona il pizzaiolo. Tu lo fai entrare, tu Franco te ne vai incazzato e tu invece te lo fai». Silenzio. «Action!». Tutto come da copione. Il pizzaiolo suona, entra e mentre sta per… suonano ancora. Scoppia il panico. Chi è? Chi sarà mai? Angela, la fidanzata del padrone di casa, urla: «È tuo padre. Cavolo è tuo padre!». Il ragazzo corre giù per le scale. Angela: «Gli avevamo detto che eravamo fuori, a Rimini. Nascondetevi! Rivestitevi! Nascondetevi!». Marco va dietro la tenda. Un altro in bagno. Max: «E come faccio con tutte ’ste luci?». La situazione si tranquillizza. Il fidanzato ha bloccato il padre sulle scale. Qualcuno la butta lì: «Possiamo sempre dire che è una festa di laurea. E tu Angela, che sei così elegante, sei proprio la laureata». Angela apprezza: «Sì, alla Bocconi». Risata generale.
Si torna alla scena con il pizzaiolo sul divano. Si fa sul serio. Il regista dice stop. Lei va via in bagno. Lui si tiene in forma come può. Gli altri nella stessa stanza parlano e scherzano dei fatti loro. Lei torna, riprendono. Il regista: «Oh un po’ di sonoro anche!». Uh ah oh sì uh che bel pizzaiolo. Il regista: «Ok stop. Angela vai a prepararti per la prossima scena». Qualcuno si accorge che le tende alle finestre sono aperte. Ma non c’è problema, di là sono in lutto, per questo è tutto chiuso. Caty intanto è in bagno. Tutta nuda davanti allo specchio. Si sta truccando. Ha 23 anni, è ceca, bionda, è arrivata in Jaguar. Questo lavoro le piace da morire e non vorrebbe fare altro. La prima volta che ha girato una scena ha guadagnato 500 euro. Oggi ha un suo tariffario che va da 350 euro a 500, 750, fino a 850 euro in base al tipo di performance che le viene richesta. Caty sogna di comprare una casa nella Repubblica Ceca.
Grazie al mio contatto la settimana dopo vengo chiamato in un set di alto livello. La location è su una splendida villa che si affaccia su un grande lago del Nord per l’affitto della quale il proprietario si mette in tasca 1.000 euro al giorno. Qui ci sono due stelle del porno di oggi: la mora Sofia Gucci e la bionda Bambola che danno il massimo durante una scena di lesbo e poi di gruppo. La professionalità è altissima. Ci sono più telecamere, monitor, truccatrici, assistenti. Ed è assolutamente vietato sbagliare. Il resto è tutto una compilation di uh ah uh oh e posizioni e immagini già viste e sentite.
In questo il cinema pornografico dei giorni nostri non è diverso rispetto a quello di Moana e Cicciolina.
---